ARCHIVIO DELLE PARLATE SICILIANE

ARCHIVIO DELLE PARLATE SICILIANE

Diretto da Vito Matranga


Il pluridecennale interesse nei riguardi dei dialetti dell’Isola e, più generalmente, nei riguardi di tutti gli aspetti relativi al repertorio linguistico dei Siciliani, ha consentito la raccolta, presso il Centro di studi filologici e linguistici siciliani e il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Palermo, di numerosi documenti orali, che raggiungono ormai diverse migliaia di ore di registrazione di inestimabile valore linguistico e culturale. Si tratta di un patrimonio documentario in grado di (rap)presentare la Sicilia contemporanea sia sul piano linguistico – nei suoi diversi livelli variazionali, tanto sul versante dialettale quanto su quello della lingua – sia su quello etnografico e della cultura tradizionale.

Già all’inizio degli anni Novanta, contemporaneamente alla definizione del progetto dell’Atlante Linguistico della Sicilia (ALS), consistente era il numero delle registrazioni effettuate come rilevamenti di prova del progetto geolinguistico siciliano; registrazioni che si aggiungevano a quelle di più antica data, e pertanto di notevole interesse storico, effettuate tra la fine degli anni ‘60 e l’inizio degli anni ‘63 da Giuseppe Piccillo e Vincenzo Orioles per la Carta dei Dialetti Italiani (CDI), a quelle effettuate da Giovanni Ruffino nel 1973 (in occasione di una serie di trasmissioni radiofoniche della RAI), e a quelle dell’Osservatorio Linguistico Siciliano (OLS), risalenti alla seconda metà anni ‘80.

È, dunque, parallelamente alla messa in opera del progetto dell’ALS (che costituisce, oggi, il fondo più cospicuo e più importante dell’Archivio delle Parlate Siciliane) e all’affacciarsi di nuove e sempre più abbordabili opportunità informatiche, che nasce l’esigenza di ordinare il patrimonio di registrazioni che sempre più rapidamente si rendevano disponibili e indispensabili ai diversi e specifici obiettivi di ricerca che coinvolgevano le varietà linguistiche della Sicilia.

Un tale patrimonio, attualmente costituito da oltre 4.500 documenti sonori relativi a diversi corpora, rappresenta oggi un’importante esperienza difficilmente riscontrabile in altre realtà regionali italiane, non soltanto per l’ampiezza ma, soprattutto, per le caratteristiche delle informazioni in esso contenute. Si tratta, infatti, quasi sempre di fondi documentari costituenti la base empirica di diversi, mirati progetti di ricerca – di ordine, di volta in volta, sociolinguistico, dialettologico, etnografico – e pertanto raccolti, nella maggior parte dei casi, con criteri rispondenti a metodologie scientificamente collaudate. La stessa tipologia dei documenti finora disponibili si può considerare omogenea in ragione del fatto che si tratta sempre di interviste realizzate sul campo. Tuttavia, ovviamente, ciascun corpus contenuto nell’Archivio, e relativo a uno specifico obiettivo di ricerca, è caratterizzato di volta in volta da un diverso approccio teorico-metodologico e, conseguentemente, da una diversa condizione escussiva, nella creazione della propria documentazione sonora. I corpora riguardano inchieste relative a:

  • ALS – Inchieste di base
  • ALS – Onomastica
  • ALS – Sezione etnodialettale
  • ALS – Sezione sociovariazionale
  • ALS – Sondaggi
  • Carta dei Dialetti Italiani (CDI)
  • Etnostorie e racconti di vita
  • Laboratorio di Dialettologia
  • Materiali editi
  • Osservatorio Linguistico Siciliano (OLS)
  • RAI (trasmissioni con Giovanni Ruffino)
  • Tesi di Laurea
  • Altro

Ovviamente, così come non è sufficiente la sola presenza di libri per fare di essi una vera Biblioteca, non basta la sola disponibilità di una simile documentazione sonora – che copre oltre 200 località dell’intera regione e quasi tutte le isole minori – per poterne fare un vero Archivio. Il patrimonio di documenti orali tuttora disponibili e in costante incremento è, oggi, in parte ordinato in un’apposta Banca Dati, che ne consente un facile reperimento e un’agevole fruizione, anche attraverso il WEB. Per consentire ciò, si è reso necessario procedere a una progressiva sistematica acquisizione dei contenuti di ogni singolo documento – registrato su nastro, analogico o digitale – in file sonoro gestibile con i più comuni mezzi (hardware e software) informatici. Questa operazione, del resto, risulta l’unica che ci consente, oggi, di preservare i documenti sonori tanto dall’usura dei supporti contenitori (nastri analogici o digitali), quanto dall’obsolescenza degli apparecchi predisposti alla loro registrazione/riproduzione. Sarà presto possibile accedere online (all’indirizzo www.csfls.it) oltre agli aggiornamenti, in tempo reale, delle disponibilità dell’Archivio (attraverso chiavi di ricerca per argomenti, località, caratteristiche degli informatori, data della registrazione), anche all’ascolto di una selezione di documenti sonori.

Attraverso un Bollettino, l’Archivio delle Parlate Siciliane intende, invece – oltre che puntualizzare con aggiornamenti annuali le disponibilità dell’Archivio, una volta presentata l’organizzazione e la strutturazione della propria Banca Dati –, rendere fruibili una serie di documenti, di volta in volta opportunamente selezionati, attraverso la loro trascrizione, la quale consente un approccio conoscitivo ben diverso da quello limitato al solo ascolto. Si tratta di documenti introdotti e annotati da studiosi del settore, ma non per questo destinati sempre e/o esclusivamente a questi ultimi, presentati in trascrizioni rispondenti a rigorose regole di rappresentazione del parlato e differenziate per livello analitico: il primo, quello «fono-ortografico e conversazionale», risponde a un’esigenza più consona allo studioso del settore; il secondo, quello «(iper)normalizzante », spoglio delle annotazioni di tipo conversazionale e di quelle fonetiche ritenute eccedenti ai fini di una valutazione del solo significato della parola, è destinato soprattutto a chi, studioso o non, abbia maggiore interesse o curiosità verso il contenuto testuale.

Un’apposita sezione del Bollettino è riservata, inoltre, ai documenti fotografici, che nel corso degli anni si sono raccolti presso il Centro di studi filologici e linguistici siciliani e che oggi stanno trovando, anch’essi, un adeguato ordinamento e una sistemazione informatica (in un apposito Archivio Fotografico e Audiovisuale), che ne consenta una agevole fruizione.


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