IL CENTRO RISPONDE
Con questo nuovo spazio il Centro di studi filologici e linguistici siciliani intende aprire e sviluppare un colloquio con quanti sono interessati al patrimonio linguistico della Sicilia nei suoi molteplici aspetti: storico, descrittivo, etnolinguistico, sociolinguistico. Chi vorrà, potrà porci domande, formulare proposte, esprimere opinioni. Cercheremo di mantenere vivo tale colloquio.
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QUESITI (in evidenza)
QUESITO
da Francesco Carpagnano
Dalle mie parti – Avola, provincia di Siracusa – si usa, ormai raramente, una curiosa espressione idiomatica per esprimere pessimismo sull'esito di una situazione incerta. Questa espressione è "iatta è", il cui senso è qualcosa come "secondo me andrà male". Spesso mi sono chiesto cosa centrassero i gatti. Oggi mi si è accesa la proverbiale lampadina: l'espressione non potrebbe derivare dalla famosa "(alea) iacta est"? Alla fine il senso di incertezza è lo stesso, anche se a Cesare andò bene. E se no, da cosa potrebbe derivare un'espressione così strana?
RISPOSTA
di Giovanni Ruffino
L'espressione "iatta è" credo sia da Lei correttamente interpretata per quanto riguarda il significato. Altre sfumature di significato potranno essere suggerite dalla consultazione della voce "atta" nel Vocabolario siciliano edito dal Centro di studi filologici e linguistici siciliani (5 volumi). Escluderei l'origine latina da Lei pur legittimamente supposta.
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