PICCOLA BIBLIOTECA PER LA SCUOLA

PRESENTAZIONE

PICCOLA BIBLIOTECA PER LA SCUOLA
LINGUE E CULTURE IN SICILIA
diretta da Luisa Amenta, Marina Castiglione e Iride Valenti


È da coloro che parlano, dunque, che le lingue traggono i principi vitali e la disposizione ad accrescere la propria sfera d’influenza
. (Claude Hagège, 2002)

Dopo la pubblicazione del primo numero della collana, Parole migranti, tra oriente e occidente, di Giovanni Ruffino e Roberto Sottile, si continua con questo secondo volume la sezione “Percorsi” della collana “Lingue e culture in Sicilia. Piccola Biblioteca per la Scuola”. In tale sezione, i docenti possono trovare volumi dedicati all’approfondimento di specifici temi della linguistica siciliana, da proporre e meditare in classe con gli studenti, facendo riferimento anche alle loro quotidiane esperienze linguistiche. Se il volume di Ruffino e Sottile è volto a fornire i presupposti culturali per parlare di dialetto e lingue a scuola, prendendo spunto dalla circolazione mediterranea in epoca medievale, dalla migrazione di lingue e popoli e dall’interferenza linguistica, questo volume, invece, presenta elementi che è facile osservare nell’ordinaria comunicazione orale di ciascuno, come la compresenza di più codici linguistici – dialetto incluso – a fini identitari, espressivi, descrittivi, di chiarimento, parafrasi, ecc. Della complessa situazione linguistica attuale si forniscono le motivazioni e gli esempi, tratti anche dai nuovi social, a dimostrazione di come il multilinguismo, anche nella sua componente dialettale (per quanto in una fase di apparente declino) continui a costituire una realtà imprescindibile che va analizzata consapevolmente e scientificamente, senza pregiudizi.

Marina Castiglione e Iride Valenti

Introduzione 

Con questo numero si apre una nuova sezione della collana “Lingue e culture in Sicilia. Piccola Biblioteca per la Scuola”, dedicata a “Strumenti e metodi”. I docenti vi troveranno volumi dedicati alla propria formazione professionale e potranno consultarli per una integrazione bibliografica rispetto alle questioni linguistiche trattate in classe o per un arricchimento del percorso personale. La sezione si apre in un anno importante, il 2017, cinquantesimo anniversario dalla pubblicazione di Lettera a una professoressa, testo prodotto all’interno dell’esperienza eccezionale consumatasi a Barbiana grazie all’apostolato di don Lorenzo Milani, e anno della morte del padre scientifico dell’educazione linguistica democratica, Tullio De Mauro. Ragionare sulle lingue vuol dire ragionare di cultura tout court. Ragiona re sulla scuola vuol dire ragionare sulla società e sulla sua visione di giustizia. Ragionare su una lettera vuol dire considerare la lingua nella sua peculiare funzione dialogica. Per questi motivi, ci è sembrato simbolicamente importante proporre ai docenti una riflessione a partire da una posizione di metodo: i maestri hanno bisogno di Maestri e non si può prescindere da uno stretto dialogo con loro, alla luce di sfide e complessità che nel corso degli anni mutano senza che le  precedenti siano state completamente vinte e risolte.

Venuta la sera, mi ritorno a casa ed entro nel mio scrittoio; e in sull’uscio mi spoglio quella veste cotidiana, piena di fango e di loto, e mi metto panni reali e curiali; e rivestito condecentemente, entro nelle antique corti delli antiqui huomini, dove, da loro ricevuto amorevolmente, mi pasco di quel cibo che solum è mio e ch’io nacqui per lui; dove io non mi vergogno parlare con loro e domandarli della ragione delle loro azioni; e quelli per loro humanità mi rispondono; e non sento per quattro hore di tempo alcuna noia, sdimentico ogni affanno, non temo la povertà, non mi sbigottisce la morte: tutto mi transferisco in  loro. (N. Machiavelli, Lettera a Francesco Vettori)

Marina Castiglione e Iride Valenti

 

IN EVIDENZA

 

Volumi

 

PUBBLICAZIONI IN PROGRAMMA

2025

- G. Ruffino e O. Trofimova, Aspetti e momenti della storia linguistica della Sicilia. Corrispondenze anglosiciliane di epoca medievale
Il saggio fornirà un quadro significativo di una sezione del lessico siciliano di matrice normanna, cui corrispondono termini inglesi moderni anch’essi di matrice normanna, risalenti al sec. XI, anni che videro la conquista normanna della Sicilia e dell’Inghilterra meridionale.

- Giudizi e pregiudizi linguistici nella Scuola dell’obbligo, a cura degli studenti del corso di Dialettologia dell’Università di Palermo
Vengono fedelmente riportate le opinioni espresse da alunni della Scuola primaria e della Scuola Media sulla differenza tra lingua italiana e dialetto siciliano. Le risposte vengono commentate e classificate anche con l’intervento di laureandi in Italianistica.

- M. Castiglione, F. Scaglione, Ridere in dialetto e del dialetto
Il volume che qui si presenta affronta il tema del riso in quella che si chiama “comicità di parola” e, in particolare, si descrive come la risata, nella contemporaneità del quadro comunicativo e sociolinguistico italiano, venga attivata da precise strategie linguistiche o idiomatiche. Si può, dunque, ridere con la lingua ma anche della lingua e si può fare attraverso i generi più diversi, dalla barzelletta alla canzone, dal fumetto alla pubblicità.
Si analizzeranno contesti e testi siciliani (anche tratti dal web e dai social) che in un modo possiamo dire “scanzonato” o “canzonatorio” prendono in giro usi della morfosintassi, della pronuncia, del lessico, popolari e/o regionali, o che usano il dialetto per (iper)caratterizzare ambienti e personaggi simpatici.
Il bisticcio di parole e il fraintendimento, usati in maniera consapevole, possono rivolgersi ad un singolo lessema o ad un intero contesto dialogico.
Poiché si sceglie di inserire questo ragionamento all’interno della collana indirizzata alla scuola, nella seconda parte ci si chiederà: ridere fa bene alle competenze linguistiche? Ossia, esercitare la metalingua attraverso stimoli, esercizi, analisi, che sfruttino la chiave umoristica, può essere un ausilio allo sviluppo di competenze e alla conoscenza degli stessi dialetti?

- M. Chichi, Toponimi, odonimi e altri luoghi. Ricerca, analisi, didattica tra nomi e territori
Il volume si presenta come il naturale completamento del precedente volume di Marina Castiglione apparso nella stessa collana (L’identità del nome. Antroponimi personali, familiari, comunitari, Palermo, CSFLS 2019).
Il testo si rivolge a studiosi, a curiosi, ma soprattutto a docenti e studenti. Infatti, esso intende proporre percorsi che intersecano storia del territorio, documenti d’archivio e saperi etnolinguistici, lavorando – come nel caso precedente – tra sistemi di nominazione ufficiali e sistemi popolari. Il volume concentrerà la propria attenzione sugli aspetti storico-linguistico-etnoantropologico della toponomastica, poiché tutto ciò che l’uomo ha nominato ha contribuito a costruire una narrazione dello spazio e una più stretta connessione tra uomo-cultura-ambiente.

- G. Tumminello e I. Vermiglio, Modi di dire e proverbialità tra usi tradizionali e contemporanei
Il volume, rivolto agli insegnanti che vogliano intraprendere il percorso linguistico previsto dalla LR 9/2011, sviluppa un ragionamento linguistico-culturale a partire dalla fraseologia regionale e dai modi di dire che spesso ciascuno trasmette e usa, senza riconoscerne i legami con gli usi e le tradizioni. Da ‘Fare vucciria’ a ‘mettersi a virrina’, da ‘avere gli occhi a pampinella’ a ‘manciarsi Cola con tutte le scarpe’, saranno numerose le fraseologie che verranno sottoposte a deopacizzazione perché, pur se in uso, hanno subito una perdita di significatività referenziale.

 

 

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