Alfio Lanaia | Parole nella storia

 

 

 

AUTORE |   Alfio Lanaia
TITOLO |   Parole nella storia
Curatore |  
collana |   Piccola Biblioteca per la Scuola, 9
anno |
pagine |
ISBN |
2020
268
978-88-944987-9-0
prezzo |
* disponibilità |
 
non disponibile
     

 

PRESENTAZIONE

Nato per rispondere alle esigenze poste dalla Legge Regionale n. 9 del 31 maggio 2011, Parole nella storia è rivolto soprattutto a studenti e insegnanti delle scuole superiori, per offrire loro dei materiali di riflessione su quello che è stato definito l’«emergere di una nuova dialettalità». Il dialetto, dato troppo presto per spacciato, sta dimostrando una nuova vitalità non solo grazie agli scrittori che continuano ad arricchire la loro lingua attingendo al dialetto, ma anche ai nuovi media (Internet), alla pubblicità, alla canzone giovanile, alle scritture esposte ecc. Le Parole nella storia sono in realtà tutte le parole, sia quelle che usiamo tutti i giorni, sia quelle che usiamo in occasioni particolari, sia quelle che non usiamo più. Esse, costituendo il deposito delle conoscenze collettive di una comunità di parlanti, hanno tutte una storia da raccontare. Questa storia si rivela a partire dai diversi significati che hanno le parole, dall’etimo, attraverso il quale scopriamo le origini, dall’iconimo, con cui possiamo conoscere il motivo per il quale un elemento della realtà fisica o psichica si chiami in un certo modo. Fra le migliaia di parole di cui si compone il lessico del siciliano, nella sua dimensione diacronica, spaziale, sociale e funzionale, la scelta è caduta su alcune di esse che hanno suscitato l’interesse dell’autore, per ragioni sentimentali, in quanto legate alla memoria, per ragioni di studio o, infine, per soddisfare la curiosità sua o di altre persone. Distribuite in 8 capitoli o tematiche, le parole sono raccolte in 55 schede in cui vengono presentate e studiate a) singole parole dialettali che si riferiscono a più di un concetto e b) singoli concetti che vengono espressi da un certo numero di parole dialettali.

 

PREMESSA

Nato un po’ per gioco, un po’ per scommessa, ma soprattutto per seguire il consiglio di maestri, amici e colleghi, questo libro si è via via materializzato nella forma attuale e mira a presentarsi come un compromesso tra divulgazione e ricerca. L’idea ha preso corpo a partire da una serie di post condivisi sul mio “diario” di Facebook, che si occupavano di alcune parole del dialetto, ma non solo del dialetto. Successivamente, complice Roberto Sottile, alcune di queste “parole” sono finite in una trasmissione radiofonica di successo, Parru cu tia. I dialetti vanno in onda, trasmessa nel 2018 su «Radio Palermo Centrale». È stata, infine, decisiva la proposta del Centro di studi filologici e linguistici siciliani di organizzare il materiale raccolto per la collana «Lingue e culture in Sicilia. Piccola Biblioteca per la Scuola», nata per rispondere alle esigenze poste dalla Legge regionale n. 9 del 31 maggio 2011 (Norme sulla promozione, valorizzazione ed insegnamento della storia, della letteratura e del patrimonio linguistico siciliano nella scuola). Ma veniamo adesso al titolo, Parole nella storia.
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INDICE

Introduzione delle curatrici della collana – Premessa – Introduzione – I. Tipi umani – 11. Il matèlicu – 12. Lo ṣṭṛurusu – 13. Siamo tutti un po’ ṣṭṛèusi – 14. La cappata e altri cataplasmi – 15. Quando il figliol prodigo non si redime – 16. Quel monellaccio del ricco epulone – 17. Lapardei e lanzichenecchi – 18. Ciarlatani e imbonitori per tutti i gusti – II. Le affezioni del corpo o dell’anima – 19. Attento che ṭṛùppichi/ṣṭṛùppichi! – 10. Quante làstime ci ha lasciato la dominazione spagnola! – 11. In Sicilia la seccatura è una camurria – 12. Perché ci siḍḍïamo? – 13. Parole per svenimento – 14. Smania siciliana – 15. Uomini col male di luna – III. Le azioni – 16. Muoversi e rimanere fermi – 17. E voi, per andare dove dovete andare, andate agghjiri, ammeri o mmersu? – 18. Lo staffermo e le giostre di cavalieri in Sicilia – 19. Perché quando non ne possiamo più scatasciamo? Scatasciare: un regionalismo siciliano – 20. Scafazzare la cofaccia Una voce “corrotta” ma ricca di sviluppi – 21. Non fate musioni! – 22. I giorni della sberla – 23. Una parola aspra e chioccia: (a)zzaccagnari – 24. Ad muzzum – 25. Allacatalla! – IV. Gli animali (veri o fantastici) – 26. Alici, acciughe e mascoline – 27. Come vola il gheppio? Ce lo dicono i suoi nomi – 28. Un animale ingiustamente accusato: la tartaruga – 29. Il lupo di san Francesco – 30. La ḍḍraunara – 31. Mali frùsculi currunt – V. Le piante – 32. I cavolicelli – 33. I taḍḍi – 34. Le fave verdi, Baia e il baggiano – 35. Le pale dei fichidindia – 36. Le pere ucciardone sono pere giallone? – 37. Il bagolaro: lʼalbero dalle bacche dolci come il miele – 38. La senape – 39. La vruca e la tamerice – 40. Il nomi dell’acanto tra credenze mitiche e medicina popolare – 41. Gli asfodeli: dai Campi Elisi alle frittate – 42. Nonni che volano – VI. Il tempo la natura e il territorio – 43. Parola di primavera, le mezze stagioni esistono! – 44. La rugiada in Sicilia – 45. Quante parole per il fango! – VII. Gli strumenti – 46. Nomi del secchio – 47. Spara e cercine – 48. Con la nnocca o con la scocca? Col giummo! – 49. La troccola tra sacro e profano – 50. La schigghja, dai monti al mare, da campana si fa strillo – 51. La grimpa di sant’Agata – 52. Le animulare e i nomi dell’arcolaio – VIII. Toponimi – 53. La Zia Lisa e l’ampelodesmo (dal toponimo alla leggenda) – 54. Etimologia popolare e toponomastica: la Valle delle Muse – 55. La fortezza di Antennammare – Riferimenti bibliografici – Sitografia – Indice selettivo delle parole

 

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