Documento del CSFLS sul Disegno di Legge Regionale per il “Riconoscimento della lingua siciliana” e il diffondersi di posizioni “sicilianiste”

L’ampio documento è sottoscritto dai Docenti di Linguistica e Filologia, Soci del Centro di studi filologici e linguistici siciliani. Lo scopo è di fare chiarezza dopo la presentazione di un Disegno di Legge Regionale per il “Riconoscimento della lingua siciliana” e il diffondersi di posizioni “sicilianiste” nocive e non condivisibili.

Documento a cura dei docenti e soci del Centro di studi filologici e linguistici siciliani

0. Premessa

Il 16 maggio 2025 è stato presentato all’Assemblea Regionale Siciliana dai deputati Lombardo Giuseppe Geremia, Roberto Di Mauro, Giuseppe Carta, Ludovico Balsamo (facenti parte del Gruppo Popolari e Autonomisti) uno schema di Disegno di Legge recante “Disposizioni per il riconoscimento e la tutela della lingua siciliana”. Negli stessi giorni alcune associazioni locali hanno presentato al Consiglio dell’Unione dei Comuni delle Madonie una Mozione che chiede, fra le altre cose, che «la lingua siciliana venga riconosciuta come lingua ufficiale della Regione Siciliana» e che «siano stanziati fondi per sviluppare una filiera culturale interamente in siciliano, con pellicole cinematografiche, programmi e serie televisive, trasmissioni radiofoniche, quotidiani, fumetti e libri».
Entrambi i testi (schema di DDL e Mozione) condividono largamente l’obiettivo di un «utilizzo della lingua siciliana (…) nell’ambito dei percorsi di istruzione formale, nella toponomastica, nell’utilizzo amministrativo al fianco della lingua italiana, nella produzione e diffusione di informazioni anche tramite canali radiotelevisivi e multimediali» (cfr. la relazione dei deputati proponenti il già citato disegno di legge regionale).
L’ipotesi che esplicitamente sta alla base del DDL e della Mozione è, in estrema sintesi, che si debba e si possa costruire attraverso un processo di standardizzazione accelerata non solo una ‘varietà di lingua siciliana da usare in contesti formali e scritti’, ma anche un nuovo profilo di ‘parlante siciliano’ e ‘del siciliano’ che si serva di tale idioma all’interno dei percorsi di istruzione formale, in atti amministrativi, nella produzione di programmi televisivi educativi e informativi, etc.
Si tratterebbe, almeno nelle intenzioni, di un intervento di vaste proporzioni con l’obiettivo di modificare i rapporti fra idiomi e vita sociale nell’Isola. Appare stupefacente che tali proposte non siano precedute, o almeno accompagnate, da una qualche analisi degli strumenti e delle risorse da mettere in campo, del resto neppure adombrabili in testi e organizzazioni che continuamente oscillano fra il considerare il siciliano come ‘lingua in via di scomparsa’ o, all’opposto, ‘idioma identitario’ (qualsiasi cosa ciò voglia dire) di ogni abitante della Sicilia. Vedremo come entrambe queste analisi siano del tutto infondate alla luce dei dati a disposizione di chiunque sia interessato a riflettere e comprendere, prima di proporre ipotetiche politiche linguistiche.

Download (PDF): Documento completo 

Shopping cart0
There are no products in the cart!
Continua a fare acquisti