DICONO DI NOI

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2024

Conferenze di presentazione del volume: Iride Valenti, Vocabolario storico-etimologico dei gallicismi nel siciliano, Lessici siciliani 10, Palermo 2022, ristampa 2023. ISBN 979-12-80182-13-5

Regione Normandia: Conférence “L’héritage normand en Sicile entre langue et culture: le premier vocabulaire historico-étymologique des gallicismes” | Région Normandie 4 marzo ()

Università di Caen – Laboratorio CRISCO: “L’héritage normand en Sicile entre langue et culture: le premier vocabulaire historico-étymologique des gallicismes” · CRISCO – Centre de recherches inter-langues sur la signification en contexte – EA4255 (unicaen.fr) 14 marzo ()


La Repubblica, Palermo – 16 gennaio, p. 1, 10-11 – Società

Il giornalista e il prof. Un dialogo d’altri tempi per rivalutare il patrimonio dialettale

Il siciliano perde le sue parole quando cambiano i costumi

di Giuseppe Fava e Giovanni Ruffino

L’articolo può essere letto come CONTENUTO A PAGAMENTO in LA REPUBBLICA – ARCHIVIO ()


2023

La Repubblica, Palermo – 19 settembre, p. 12 – Società

Caccia al tesoro della lingua siciliana: un atlante recupera i nomi dei luoghi. Il progetto Datos per recuperare il patrimonio dialettale dei luoghi dell’Isola

di Salvatore Falzone

L’articolo può essere letto come CONTENUTO A PAGAMENTO in LA REPUBBLICA – ARCHIVIO ()


1973

Il Giornale di Sicilia – 23 ottobre, p. 14 – La pagina dei libri

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Restauri letterari del nostro trecento. Con i tre volumi di “Libro di li vitii et di li virtuti” si delinea un capitolo tutto nuovo e suggestivo della storia culturale dell’isola di Massimo Gangi

Di tutt’erba un fascio di Leonardo Sciascia

Con i tre volumi ora usciti del Libru di li vitii et di li virtuti (I, II, III), cui ha dedicato esattissima cura Francesco Bruni, la collezione di testi siciliani dei secoli XIV e XV pubblicata dal Centro di Studi Filologici e Linguistici Siciliani arriva al quattordicesimo: realizzando così appena una metà del piano editoriale approvato e, crediamo, già affidato ai curatori di ciascun testo.

Accanto a questa collezione, il Centro ha pubblicato e continua a preparare un Bollettino, di cui sta per uscire il numero 12: e sono dei grossi volumi ricchissimi di saggi e note filologiche e linguistiche, di storia, di storia letteraria; e anche dei supplementi al Bollettino, tra i quali è l’interessantissimo lavoro di un giovane studioso francese, Henri Bresc, su Livre er société en Sicile (1299-1499). A questo va aggiunta la preparazione di un Vocabolario Siciliano, di cui fu pubblicato uno specimen circa 10 anni fa, e che oggi consiste in cinquecentomila schede: vale a dire in un materiale, già pronto, di parecchi volumi. Purtroppo, nè questi volumi si possono pubblicare nè, per come vanno le cose dal marzo 1971, avranno lunga vita il Bollettino, i supplementi e la collezione dei testi siciliani. Perchè dal 1953, il Centro ebbe, da parte del governo regionale, un contributo annuo di cinque milioni: modestissima cifra, per un’opera di indubbia utilità e tanto seriamente condotta (e specialmente se la si confronta alle numerose iniziative inutili e indignitose che sono fiorite in Sicilia grazie ai finanziamenti facilmente e lautamente accordati dagli enti pubblici); ma nel marzo 1971 anche questo modesto contributo gli venne meno, per una disposizione di legge, votata dall’Assemblea Regionale, la cui sana ispirazione veniva a risultare non del tutto sana negli effetti. Una legge, cioè, che faceva di tutt’erba un fascio: e toglieva sì la possibilità che arrivasse del denaro pubblico alle più disparate iniziative, ma faceva mancare i mezzi di sopravvivenza anche all’attività del Centro. E siamo convinti che il far tabula rasa, il non discriminare, il non distinguere fosse, al momento, il modo migliore: ma bisognava, subito dopo, passare al caso per caso – o almeno al caso del Centro di Studi Filologici e Linguistici Siciliani, che è forse una delle poche iniziative culturali di certa continuità e di assoluta dignità cui la Regione abbia contribuito in più di un ventennio.

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